Non a tutti piace ricordare cosa è successo in Cambogia tra il 1975 e il 1979. Un regime che stermina il suo popolo, sette milioni di abitanti, due milioni di morti. Un genocidio senza traccia e senza immagini. Questo film ci trascina fisicamente dentro il campo di morte e ci costringe a sapere. Il regista Rithy Panh, internato nei campi di lavoro a undici anni, sopravvissuto e fuggito in Francia appena adolescente, prepara ai nostri occhi una rivelazione straziante. Davanti alla macchina da presa i carnefici incontrano per la prima volta i sopravvissuti… Il film è considerato un capolavoro del cinema, da tenere accanto ai libri di Primo Levi. Contiene libro: Cambogia, dentro lo sterminio / a cura di Benedetta Tobagi. – Feltrinelli, 2007.
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